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DOMENICO CARROQUADRIREMI vs. VESUVIOL'operazione navale di soccorso condotta da Plinio nel 79 d.C.RECENSIONEdi Danilo Ceccarelli Morolli
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L’ultima fatica scientifica dell’ammiraglio Carro è edita per i prestigiosi tipi della Bretschneider, all’interno della collana «Studia Archeologica». Il volume oggetto della presente recensione è una vera e propria monografia, ben articolata e altrettanto ben dettagliata, corredata da un uso sapiente e accorto delle fonti antiche. Interessante ovviamente il tema di per sé; come noto l’eruzione del Vesuvio del 70 d.C. ebbe come spettatore lo stesso Plinio che poi ne descrisse gli avvenimenti e gli effetti.
L’A. dona quindi un punto nitido e chiaro su quei drammatici eventi, articolando il discorso in dieci capitoli, scritti con linguaggio chiaro, accessibile e anche avvincente. Il libro, impreziosito dall’autorevole Prefazione di Umberto Pappalardo (già direttore degli Scavi di Ercolano e Direttore del Centro Internazionale di Studi Pompeiani), si dipana come segue. I - Introduzione (pp.1-8); II - Le fonti (pp.9-22); III - Il contesto (pp.23-34); IV - La flotta (pp.35-48); V - L’eruzione (pp.49-62); VI - L’allertamento (pp.63-70); VII - L’operazione (pp.71-84); VIII - L’epilogo (pp.85-94); IX - I risultati (pp.95-102); X - Conclusioni (pp.103-110). Il volume termina con una lista delle abbreviazioni (pp.111-112), una lista delle fonti antiche (pp.113-116) e una ampia, direi esaustiva, bibliografia sul tema (pp.117-133).
Non mi addentro, volutamente, nei dettagli della narrazione — arricchita da un corposo apparato di fonti cui l’A. rinvia — poiché ritengo tale volume estremamente avvincente per il lettore non solo per la vicenda in sé ma anche per il linguaggio espositivo, improntato a logica e chiarezza. La storia del salvataggio di una parte della popolazione coinvolta nel disastro naturale rappresenta — come sottolineato dall’A. stesso — una vera e propria operazione di «protezione civile» forse la prima di cui si abbia menzione nella storia occidentale, un’operazione «(…) condotta con determinazione e con un coraggio sovrumano in presenza di un cataclisma colossale, Plinio ha scritto una delle pagine più luminose della storia navale e marittima dell’umanità» (p.110).
L’ammiraglio Carro si dimostra — ammesso che ve ne sia il bisogno — con questo volume come studioso attento, appassionato e rigoroso, donando così al lettore una ricerca nitida, puntuale e pressoché esaustiva su tale tema. Dunque formulo, dalle colonne della Rivista Marittima, anche come docente di diritto romano, all’A. tutta l’espressione dei miei rallegramenti e complimenti per tale monografia che, ritengo, non debba mancare nella biblioteca dello storico o anche del semplice cultore della storia romana.